Description
Gaspare Diziani (Belluno 1689 – Venezia 1767) – Scontro tra soldati e briganti.
Dipinto antico ad olio su tela, in cornice in legno intagliato e dorato.
– Il dipinto è attribuito con certezza alla mano di Gaspare Diziani (Belluno 1689 – Venezia 1767) sulle base di confronti stilistici (vedasi la versione dello stesso soggetto già collezione Orsi, Milano (70 x 100 cm) e la versione già Dorothem, Vienna (94 x 128 cm) pubblicate da Egidio Martini (Arte Documento, 2022).
Gaspare Diziani (Belluno 1689 – Venezia 1767) è stato un pittore e scenografo bellunese trasferitosi a Venezia dove divenne una delle personalità di spicco dell’arte Rococò lagunare durante la prima metà del Settecento. Si formò sotto la guida di Gregorio Lazzarini, ma fu Sebastiano Ricci il maestro da cui trasse maggiore ispirazione per lo sviluppo del suo stile inconfondibile, caratterizzato da un colore vivace e brillante, accompagnato da una stesura sempre di getto e corposa.
Diziani realizzò principalmente raffigurazioni religiose, mitologiche e storiche, ma qui lo troviamo coinvolto in un tema diverso, che lui amò particolarmente viste le numerose versioni a noi pervenute, ossia l’Assalto dei briganti. Il tema dei briganti è stato approfondito da diversi artisti a cavallo tra Sei e Settecento (tra cui Salvator Rosa, Marco Ricci e Francesco Simonini) ed era ispirato a fatti reali delittuosi che avvenivano in quei tempi durante i viaggi attraverso boschi e luoghi solitari. Gaspare si cimentò in questo genere insieme al figlio Antonio, pittore di paesaggi e macchiette, con cui collaborò spesso e gli trasmise l’uso dei colori caldi e dinamicità delle composizioni
Il nostro dipinto, a differenza delle altre versioni conosciute, si sviluppa in verticale ma riprende la composizione tipica inventata dal Diziani con i soldati a sinistra nell’atto sparare alla banda di briganti a cavallo che gli sta venendo incontro (vedasi il dipinto orizzontale già collezione Orsi, Milano (70 x 100 cm) e la versione già Dorothem, Vienna (94 x 128 cm) pubblicate da Egidio Martini nel saggio dedicato al tema su Arte Documento, 2002.